fui travolta, sfinita, stordita, ubriaca di brutte notizie mi ritrovai a vivere un sonno lieto!
Una luce abbagliante trafisse gli occhi, mi prostrai a lei, cadendo in ginocchio.
Suoni, voci e rumori, prima appena percettibili, l'attimo seguente forti e fastidiosi, si fecero strada prepotentemente sgomitando nella luce bianca...
Ella permalosa scomparve, lasciando posto al gran fracasso.
Un capogiro e persi i sensi...Dentro di me un misto di paura e smarrimento, mi riscoprii nel corpo della fanciulla che fui...
Coperta da lenzuola disegnate e coloratissime, udii la sveglia suonare a gran volume, aprii il sipario, rimasi meravigliata e smarrita da quello che vedevo...
Risvegliatami bambina, nel letto infantile, nella cameretta dipinta rosa confetto, i miei adorati pupazzi disposti sopra mensole variopinte pareva bisbigliassero parole dolci, ogni cosa mi stringeva
come a non volermi lasciar mai più andar via, in un abbraccio forte e tenero, emozionandomi, lasciandomi senza parole.
Avevo sognato infinite volte l'infanzia felice, i giorni che furono, fatti di coccole e vizi.
Protagonista su quel palco immaginario, curiosamente osservavo imitando orgogliosa, studiavo e imparavo da babbo, mio unico vero maestro!
Tanto piccola, un'eredità regale portavo già dentro me, dovevo però conoscerla e gestirla...
Tornata alle origini, il libro era da scrivere.
Perdevo il contatto con la dimensione reale, il presente cieco si allontanava sempre più, facendo spazio ad un limpido sole da tempo oscurato...
L'io adulto svuotato e stanco, scompariva nella nebbia, lasciando campo libero all'io bambina che aveva dormito per troppi anni...
lasciato il mondo presente senza crearmi problemi, felice e contenta balzai giù dal letto...
La memoria resettava, e la strada percorsa si cancellò!
La stagione estiva abbracciava ogni cosa, casa mia circondata da distese di grano e girasoli...
Noi bambini, felici e spensierati, giocavamo a nasconderci in ogni dove, mentre il venticello caldo ci accarezzava la pelle, gli alberi, i fiori, gli uccelli, pareva che tutto partecipasse ai nostri
giochi...
Mia nonna invece si innervosiva dal gridare delle nostre voci stridule, ci rimproverava alla sua maniera rozza...
I miei giovani genitori, intenti nel raccogliere con un grande cesto i pomodori maturi, parlottavano sorridendo prendendosi in giro...
Mio fratello adolescente divertendosi con gli amici, dato un calcio con troppa energia a un pallone, mandò in frantumi un meraviglioso vaso di gerani, attirando su di se l'ira di mamma...
C'erano gli usci delle case aperti, per far entrare l'aria fresca e profumata del mattino.
Da un'abitazione all'altra s'interloquiva a gran voce con i vicini, scambiandosi il buongiorno, opinioni e idee per trascorrere la giornata...
Eravamo famiglie affiatate, unite, ci conoscevamo tutti,e ci aiutavamo nel bisogno...
Ma che meravigliosa sinfonia, quel concerto piacevole alle orecchie, diretto dal gallo, già canterino dall'alba, le galline più tardi chiocciavano, contente d'aver avuto l'uovo! C'erano i paperi con le
loro voci starnazzanti, che si sentivano in lontananza... Pure i tacchini litigavano a gran voce...
La nostra cagnetta Diana attendeva speranzosa scodinsolando che qualcuno le aprisse il recinto, per andare a correre nel prato libera.
L'amatissima gatta siamese invece dormiva tranquilla sotto il fresco, nascosta tra la siepe d'alloro, attenta, balzava immediatamente in piedi al passaggio delle lucertole...
Vivevo ogni attimo a pieno, senza pensare a nulla, l'unico scopo era essere felice anche domani!
La voce di mamma avvertiva che il pranzo era pronto...
Di fretta abbandonai le bambole per terra, e mi affrettai correndo veloce verso casa...
Avevo il fiato corto, e sempre più stanca non raggiungevo la cucina, mentre le voci sempre più insistenti dei familiari continuavano a chiamare, io non riuscivo a raggiungere casa!
Mi fermai, disorientata, tutto attorno a me appariva sbiadito, confuso, d'improvviso il cielo s'incupì, si scurì, divenne buio, incominciai a chiedere aiuto disperata piangendo...
Qualcuno mi afferrò per un braccio e mi scosse più vorte che potè...
Come se avessi trattenuto il fiato lungamente in apnea sott'acqua, affamata d'ossigeno, presi un gran respiro...
mi ritrovai nel letto matrimoniale con mio marito vicino che mi abbracciava preoccupato per me…
Le carezze e i baci di lui mi tranquillizzarono, mi sentivo però molto confusa, e un nodo strinse la gola...Mi domandai presa dalla nostalgia: “Sogno o son desta?”
Odo suonare note dolci e melanconiche
da lontano riecheggia un violino solista
strugge per me ...
Forse sono io che pizzico le corde del cuore,
le onde sonore si propagano e dilagano inondando l'anima mia...
Eros sei tu il musicante?
Ti attendo tormentandomi nella mia follia...
Chi sono? dove sono? ho perduto la strada maestra,
ho perduto la ragione, ora sono in preda dell'isteria...
Come una pazza fantastico, immagino una vita piena ed emozionante che corre su binari paralleli a quelli tristemente reali, e disiincantata ad occhi aperti resto immobile, seduta vicino all'ombra
nera del presente mio...
Amore mio non abbandonarmi, continua a suonare per me...
La voce tua infonde pace e piacere, ninna nanna soave che culla e accarezza con estrema dolcezza l'anima mia...
Ti cerco ovunque nella tormenta infreddolita e delirante mi manchi, arde il fuoco del desiderio, della passione....
Resta dentro me, amiamoci fino a toccare il firmamento, io ti guiderò... Non sarò per te la solita conquista...
Non sarò per te premio di caccia.
Mi amerai, avrai fame di me oggi più di ieri, domani più di oggi...
I nostri corpi si cercano per unirsi e ricomporre l'unità, per guarire l'avvenuta lacerazione...
Odo suonare un violino in lontananza....
sono attratto da quel lamento struggente,
un magnetismo mi avvicina a quella musica...
Perdonami anima adorata,
affido a te le mie povertà le mie misere certezze...
sono niente al cospetto tuo
oggi mi ritrovo un filosofo e interprete, ieri ero solo ragione e sapienza,
il sapere non parlò mai con l'irrazionalità...
anima mia, mi sei entrata nel cuore per gioco, per burla,
vorrei strapparti via, ma scorri nelle vene, ti porto addosso come una seconda pelle...
Non posso fare a meno della tua magica pozione di veleno... non mi riconosco, mi detesto...
mi ritrovo sperduto e irrequieto come un infante capriccioso che non sa quello che vuole...
Mi hai rubato l'anima, non ho controllo di me, la rivoglio indietro!
Non vi è differenza alcuna tra il giorno e la notte...
Di notte la coscienza si addormenta, e la follia si sveglia, ma al mattino la ragione mia non torna...
Mi ritrovo neonato, che agisce nell'istinto... Sento solo il desiderio di te, ti voglio, ti amo vita mia!
Il primo giorno in particolare non rammento,
di sicuro quegli anni son rimasti nel cuore indissolubili.
Anni facili, indimenticabili, spensierati e leggeri come piume...
Il cielo sempre azzurro, se c'era una nuvola vi salivo sopra e assieme a lei prendevo il volo...
Scoprivo orizzonti nuovi giocando, imparavo curiosando...
Mi sentivo grande, sarei andata a scuola finalmente, come Tato avrei imparato a leggere e scrivere,
mai più scarabocchi, imitazioni su fogli sgualciti, sporcati da pasticci colorati, e da disegni senza una forma definita...
Le minuscole manine stringevano saldamente le grandi di nonna, che dedicandomi premure infinite mi accompagnava...
le abitudini del mattino, la colazione fumante e profumata, la tazza genuina del latte fresco con i biscotti,
Raggiante, indossavo velocemente il cappottino, la mia bella cartella di pelle scura, con la parte anteriore di pelo di cavallo a spalle e via...
Memorabile strada sterrata percorsa a piedi...
Il breve tratto era ogni giorno un immancabile appuntamento, in compagnia di nonna, la quale nello spazio di tempo che intercorreva da casa, fino a destinazione, raccontava mille storie da cui rimanevo
affascinata...
Attorno a me campi verdi e sconfinati, nell'aria frizzantina del mattino si potevano sentire i profumi intensi e aromatici della vendemmia e dell'erba appena tagliata...
In lontananza il pastore portava al pascolo il gregge di pecore, e il suo fischio riecheggiava ovunque, trasportato da un leggero vento tiepido. ...
Gli operai puntuali arrivavano e iniziavano il lavoro nella fabbrica di aratri che s'intravedeva nascosta dietro la macchia di more che rampicava il recinto che costeggiava la strada di ghiaia
bianchissima...
Cara scuola Oltrarno, nessuno avrebbe detto mai che ti avrebbero chiusa perché troppo piccola con pochi bimbi...
Rievoco tutt'oggi quei momenti, rendendomi conto d'aver vissuto dentro ad una favola, non esistevano schemi severi da rispettare,
giocavamo tanto, la ricreazione non aveva un termine preciso, durante la bella stagione studiavamo all'aperto, nel giardino all'ombra del salice piangente, che con le sue fronde ci riparava dal sole...
In altri giorni in fila per due andavamo a spasso a conoscere le bellezze e le ricchezze della nostra campagna...
Le ore trascorrevano veloci, noi bimbi ci conoscevamo tutti....
ventidue ragazzi riuniti in pluriclassi.
C'era il figlio dell'operaio, del contadino, del musicista, dell'apicoltore, del vinaio e via discorrendo...
Alcuni genitori del posto avevano scelto di far frequentare ai propri figli non la piccola scuola di campagna, ma una nel paese...
Costoro eran convinti che s'insegnasse, s'imparasse meglio, loro opinione era che la scuola di periferia non fosse all'altezza, ma alla buona...
Non era così!
Quando in quarta elementare noi tutti fummo trasferiti, perché Oltrarno chiuse, avevamo una marcia in più degli altri, maggiori nozioni, anche di vita reale.
La magia di quel tempo passato svanì, tutto cambiò...
Cresciuti fino ad allora come fratelli, fummo divisi, per età e per classe."
Le tre Marie", io, Sandra e Claudia, ci trovammo spaesate inserite in una classe con tanti bambini quanti eravamo in tutta la scuola prima di quel momento...
Cara scuola Oltrarno, gli anni passavano, abbandonata e in rovina, fu un dolore immenso quando fosti demolita per costruire al posto tuo un condominio...
Con te sparirono il giardino, il salice piangente che sempre attese il ritorno di noi bimbi che mai più avvenne.
La primavera respira
Dentro il corpo di una giovane donna
La primavera s’incammina
Indossando molteplici vestiti leggeri e profumi delicati
Colori ed essenze s’intrecciano in un ballo suadente e intrigante
La primavera
si rinnova ogni anno,
Cantando e recitando
Gli uccelli giocano volteggiando nell’aria tiepida, s’inchinano all’allegria del cielo limpido
Nuvole bianche di panna montata di diverse dimensioni, passeggiano lentamente
E si divertono
disegnando nuove figure.
La primavera arriva come il vagito dei neonati
E nella sua purezza mette solide radici
La primavera danza leggiadra
Sotto un tiepido sole d’aprile
Sboccia il fiore della gioventù
Delicato e
innamorato conquistatore
un soffio timido carezza l’anima
nuove e forti emozioni destano flora e fauna
suoni, risate di bimbi, riecheggiano nei cortili…
La prima vera stagione è finalmente arrivata…
Benvenuta, desiderata,
accolta con piacere
Dopo la notte e il risveglio dal letargo,
dopo il saluto freddo del volto bianco voltiamo pagina…
La terra sbadiglia e riposata si mette in moto…
Il roseto sprigiona un intenso profumo che fa sognare
Rigogliosa femmina fertile, maliziosa, narcisa, ruffiana…
Partiamo da te regina madre di quattro stagioni
Fermerei la vita sdraiata a riposare in mezzo a questo campo di girasoli.
Al caldo sole, i soli lo mirano e girano con lui in simbiosi, non gli voltano mai la faccia e divengono tristi la notte.
Attesa l'alba con bramosia, tornano
ad incantarsi di fronte al Dio Elios..
Le giovani piante obbedienti come militari se ne stanno sull'attenti, e si lasciano guidare dai caldi raggi alla maturazione...
voglio fermare l'immagine di me in questa cornice di luce...
Mi sento bene, positiva come mai,
gioiosamente canticchiando canzoncine per bambini mi nascondo dal mondo…
Fuori da queste distese meravigliose di spensieratezza e allegria vi è un senso di vuoto e di angoscia...
Aprendo la porta
il buio è calato da tempo e l'uomo smarrito non trova pace, nemmeno un focolare che lo rinfranchi ...
Solo il contatto con la terra fa ritrovare la via maestra.
Camminare nel bel mezzo dei campi, ascoltare il bisbiglio delle colture
che discorrono piano con il vento che le carezza dolcemente, l'uomo, prima confuso, toglie le scarpe e con i piedi nudi sul terreno fresco e fertile, ritrova la sua dimensione.
D'altra parte, proveniamo dalla terra, e torneremo ad essa
perché ciò vuole la vita.
Noi umani, continuamente in cerca di risposte, che non avremo, inseguiamo l'obiettivo che non raggiungeremo, esattamente come un girasole insegue l'amato sole, ma muore attendendolo...
Riportata nella realtà,
mi sento come un girasole maturo, che non spera d'incontrare più l'amore, ma rimane ora nell'attesa dell'imminente raccolta.
Di sentinella, su quella collina resti immobile, beatamente ascolti musica sinfonica del frusciare delle foglie, quale melodia soave più amata da te...
Adori restare in silenzio ad osservare il giorno che arriva, passa, tramonta e invecchia...
Scegliesti il nido dove stabilirti, mettere radici, e far nascere i tuoi frutti...
Ben dritto sul tappeto verde speranza, osservi sbocciare fiori profumati, colorando ogni momento, e sorridi compiaciuto mentre animaletti giocondi si divertono
a rincorrersi ...
I piedi più saldi affondono la terra, non tremeranno mai...
Saggio e stabile, pozzo profondo di sapienza , attingiamo acqua pura, dissetandoci costantemente senza togliere l'arsura... Padre, olivastro dalla pelle
dura, sicuro e forte, sei l'olio buono, nutriente e genuino, rifocillandoci, cresciamo sani, con valori sinceri...
Rigoglioso, imponente, maestoso, il vento ti parla, il sole scalda la chioma folta e misteriosa...
Sei ossigeno che
respiriamo, sei vita...
Rifugio caldo, dove noi uccelli migratori disorientati e impauriti, torniamo sempre, trovando consolazione tra le braccia tue accoglienti.
Finalmente a casa, ritroviamo pace, l'equilibrio perduto, le origini...
Dall'alto dei tuoi anni nulla ti scalfisce,
albero giovane fuscello ieri, albero grande maestro oggi!
Dedicato al mio adorato babbo...
Musa dagli innumerevoli valori, ipnotizzi l' uomo con un profumo inebriante, intenso,
Sorprendente guerriera, delicata e forte nello stesso tempo,
Cambi veste ma la grinta rimane...
Mostrandoti, ami stare al centro, ma se non si
fa attenzione ferisci e fai male...
Seduttrice accattivante,
si avverte la tua presenza da lontano,
trasportata dal vento la tua essenza stordisce e innamora...
fiore di maggio regnante in ogni giardino, padrona assoluta d'ogni
focolare domestico...
Piccole donne crescono in autunno da terra intiepidita dal calore dell'estate appena trascorsa...
Sei unica, amata e prestigiosa da sempre, spregiudicata allora come adesso,
Sei Afrodite che salvò Adone,
Sei Cleopatrache passeggiava nella sua dimora sopra un tappeto di petali di rosa,
sei una sacerdotessa con sul capo una corona di rose bianche,
sei Iside...onorata da tutti con oli profumati,
sei supremo riconoscimento militare
incoronata al più alto grado,
sei una strega che tradisce con i suoi artigli, ma furba tìincanta sfiorandoti con la sua pelle vellutata,
Sei la vergine Maria.
L' anima avverte che non riposa tranquillo.
Un sonno profondamente eterno
fa in modo che i suoi occhi non si aprano a osservare un mondo infame...
Noi che viviamo l'inferno
non abbiamo conoscenza alcuna dell'al di là,
non vediamo, non sentiamo, non crediamo, ma neanche vogliamo ascoltare...
forse un soffio di vento parla,
un sogno premonitore avverte,
una reminiscenza fa riflettere...
Credere o non credere?
decidere la strada...
coniugare scienza e religione...
La scelta non mette radici,
appassisce muore...
creature perennemente indecise e imperfette
guardiamoci dentro, ascoltiamoci, oppure cadremo nel baratro
Ora splende il sole, tra un attimo
nebbia fitta...
un siamo mare calmo dopo la tempesta...
Lui dorme, respira in un'altra dimensione...
Vive l'unica verità che non abita la terra...
Immagino un filo diretto da dove passano informazioni che ascolta...
Penso
alla reazione,
niente accade per caso,
segnali divini avvengono ma non li avvertiamo....
Lui dorme un sonno agitato
La cattiveria è stata seminata, ed è cresciuta,
crudele il cuore di chi lo mise al mondo...
Non sanno
cosa sia l'amore,
lui Emanuele loro Satana!
non odierò, ma con le unghie e i denti dal male difenderò...
Il tuo fiore- è cresciuto è sbocciato ed è bellissimo,
Giuro che lo veglierò, da sempre lo faccio...
L'ho difeso dalla
perfidia e dalla crudeltà,
non conosce malignità alcuna...
Immacolato fiore narciso ma
spesso chiuso nel silenzio del suo giardino incantato e impenetrabile,
segretamente con te comunicherà senza rendersene conto...
Hai
scelto per noi una nuova vita, tranquilla e piena d'amore,
quella che volevi...La migliore!
spesso triste...
Attraverso i confini a piedi scalzi della realtà
Chiudo dietro me ogni porta in modo che non entrino agenti inquinanti.
Non esiste spazio, non esiste tempo…
Tolgo la corrente e resetto…
Il nastro si riavvolge e… Ciak si gira!...
“La grande bellezza adesso esiste,
nel silenzio della mia anima a riposo finalmente trovo pace,
posso immaginare di nuovo,
sognare di nuovo,
qui è tutto da dire e tutto da fare da capo e nel modo giusto…
Nessuna
pigrizia, nessuna indifferenza, non esiste freddezza,
siamo tutti laboriosi e dinamici nel fare le cose con passione.
Non esiste tornaconto, non esiste danno per alcuno ma solo vantaggio per ognuno.
Poche cose essenziali per vivere…
Toglieremo la corrente qualvolta i pensieri negativi ci annebbieranno la mente,
potremmo farlo perchè ce ne accorgeremo subito,
il campanello suonerà e saremo immobilizzati all’istante,
non potremo più commettere errori ma dovremo
tornare …
sui passi giusti.”
La primavera respira
Dentro il corpo di una giovane donna
La primavera s’incammina
Indossando molteplici vestiti e profumi
Colori ed essenze s’intrecciano in un ballo suadente
La primavera si rinnova
Cantando e recitando
Gli uccelli s’inchinano all’allegria del cielo limpido
Nuvole bianche passeggiano lentamente
E si divertono cambiando forma
La primavera arriva con il vagito dei neonati
E nella sua purezza mette solide radici
La primavera
danza leggiadra
Sotto un tiepido sole d’aprile
Sboccia il fiore della gioventù
Delicato e innamorato conquistatore
un soffio leggero carezza l’anima
nuove e forti emozioni scuotono flora e fauna
suoni, risate, riecheggiano
nei cortili…
La prima vera stagione è finalmente arrivata…
Benvenuta, desiderata, accolta con piacere
Dopo il buio e il risveglio dal letargo,
dopo il saluto freddo del volto bianco voltiamo pagina…
La terra sbadiglia e
riposata si mette in moto…
Il roseto sprigiona un intenso profumo che fa sognare
Rigogliosa femmina fertile, maliziosa, narcisa, ruffiana…
Partiamo da te regina madre di quattro stagioni
In sogno lo vidi
I miei occhi magicamente potettero distinguere il mondo disegnato in un sol attimo.
Il bambino d’oro vestiva
Tra le minuscole mani teneva il sole e me lo volle regalare
I capelli suoi d’or colorati parevano
tanti anelli disegnati intersecati tra loro
Nei suoi occhi, verdi come un prato, tondi e grandi come il mondo,
potei vedere l’animo umano.
Preso atto della realtà
gocce pure di sale sgorgarono dagli occhi suoi...
«oggi
nascerò di nuovo...»
mi disse.
Aprì le braccia,
come per levarsi in volo...
«porto amore e pace e non armi e guerra...»
tutti gli anni mi condannano a morte...
Avrei voluto fermare il suo volo,
annullare la partenza,
ma mi disse che così era deciso.
Mi sedetti su una nuvola bianca, soffice soffice a pensare...
Quanta saggezza, quanta forza e tanto mistero dentro quell’esserino.
Così puro,
avrebbe preso su di sé il male per star zitto e
fermo,
del resto un bambino che cosa può fare?
Sotto il cielo d’Israele nasce il bambino d’oro.
Ma la sua venuta echeggia in tutto il mondo
L’amore vince nel giorno della sua nascita
Quando mi svegliai i miei occhi eran tornati
nell’ombra
Muovendomi di nuovo,
tra insicurezze e paure
Era un giorno di festa,
era Natale...
Muovendomi insicura verso il presepio
vicino alla statuetta del bambinello
c’era un piccolo oggetto tondo, con dei raggi...
Era il sole che mi aveva regalato.
Ieri, oggi, domani...
Mi consolasti amandomi,
proteggendomi, sollevandomi e facendomi volare...
Gridai il mio immenso dolore
tu eri lì,
che mi guarivi con il tuo amore...
Grazie per i tuoi abbracci,
per le tue carezze
speranzose di un mio sorriso...
grazie amore
Volli viverti per rinascere
Voglio viverti perché adesso mi scorri nelle vene
vita mia...
Sei il mio coraggio,
la mia speranza,
l’emozione forte quando facciamo l’amore
che mi rigenera...
Ho fame e sete di
te ogni giorno,
ho bisogno di te
come un bambino ai primi passi...
La stella più bella e luminosa mi guidò
quando fu necessario,
quando tutto era morte e dolore...
Essa mi condusse a te,
mi affidò alle tue mani
e pian piano la stella scomparve...
ma ordinò, prima d’andar via,
ad altre mille stelle d’illuminare il nostro cielo.
Sento di essere il tuo mondo,
colei che ti completa...
come una pianta che cresce al sole sono adesso.
L’amore è purezza,
è forza e fragilità in certi ed altri momenti,
facile bersaglio d'invidia e gelosia...
Il tutto e il niente,
bilanciare a volte è difficile e fa soffrire.
Gioire e piangere,
vincere e perdere,
litigare per far pace...
rispettando la legge dell’amore...
quella dell’appartenersi.
L’abitudine se c’è ti stanca,
se non c’è ti manca...
Cercare nuovi stimoli per fuggire la routine
talvolta noiosa e pesante
ma poi pentiti
rimpiangiamo quello che abbiamo perduto...
Svegliarsi assieme,
addormentarsi
abbracciati...
regole di cui non potrei fare a meno.v
Tenero e paziente compagno,
comprensivo e tollerante padre,
non per scelta tua
ma perché la stella lucente te l’affidò...
Voglio viverti perché sei unico...
Voglio viverti oggi e domani
e per sempre.
Pioveva sul tuo capo battezzandoti,
Cucciolo indifeso che già gridava con tutta la sua voglia di vivere:
«ci sono anch’io!»
Dopo la pioggia venne il sole
a riscaldare il tuo letto fatto di sogni bellissimi e speranze rimandate a domani...
«Crescerai comunque,
sarai forte e noi ci saremo sempre!»
Disse con voce tremante e interrotta dal pianto
la mamma.
Correvi, saltavi, giocavi felice e imparavi con grande attenzione
determinato e curioso, furbo e ficcanaso...
Dolce ed elegante creatura che si distingue dal branco.
La sofferenza della competizione,
del più forte si fece sentire presto,
facendo male come una lama che trafigge.
Adesso eri solo, diverso...
lontane oramai le corse a perdifiato a prendere farfalle,
a saltare fossati, a giocare con l’acqua...
Fragile e triste in compagnia della tua stessa ombra
ti addormenti sognando la libertà,
ma al mattino ti specchi nell’acqua del lago che diventa sempre più torbida...
Hai lasciato con coraggio il passato dietro di te...
non voltarti perché ad ogni passo che fai costruirai il presente che vorrai...
Dopo il grande freddo torna sempre il tepore del sole...
Hai imparato a vivere, il coraggio,
vinci la violenza con la calma...
leone fragile e prezioso, ora non sei più da solo...
C’è chi ti guarderà con occhi compiaciuti e colmi d’ammirazione,
ti amerà,
seguirà sempre condividendo con te ogni momento
sorriderete assieme innamorati
ogni giorno vittime,
talvolta della vostra fragilità.
Accecante bagliore nella notte
improvviso silenzio...
la pace che non c'è
invade la città nei cuori.
Un improvviso benessere,
una tranquillità sconosciuta all'uomo,
una luce davanti a noi guiderà la mente...
torneremo
a sognare
crederemo di nuovo!
Luci dall'oriente
dalla città più ferita ripartirà la speranza scaldandoci al fuoco dell'amore
percorreremo insieme tutti i nostri domani...
Correggere le nostre naturali imperfezioni
sarà
normale spegneremo ogni volta il pulsante nero del nostro io
per non svegliare...
Luce nel cuore che arriverà a breve
per sorridere cantando e infondendo la positività...
Una luce mai vista
incredibilmente pura
per
fare in modo che non si ripeta mai più la storia
ma per scrivere una pagina completamente diversa del domani...
Luci dall'oriente
per nascere di nuovo!
Che incantesimo misterioso l'amore...
Cupido osserva dall'alto gli uomini
scocca le sue frecce,
colpisce il cuore innamorandolo...
Quel giorno l'angelo sdraiato sulla sua nuvola
vide passare una meravigliosa principessa
splendida creatura,
acerbo frutto profumato
si accese il grande riflettore su di lei...
era il suo momento!
Percorse la scala cromatica la principessa
ascoltando melodie cantate e suonate...
l'usignolo la incatenò a sé
e lei incantata si lasciò trasportare dal suo amore
Il calore e la potenza narrata in tutte le tonalità
dapprima pianissimo, poi fortissimo,
scosse piacevolmente il cuore di Mael.
Ancora oggi Mael e il suo usignolo camminano su quella scala
componendo assieme opere ogni giorno più belle e importanti.
Oggi Cupido è triste...
non capisce perché le sue frecce non siano più così potenti,
hanno perduto la magia...
Il dilemma dell’angelo è riporre l'arco
o chiedere a Eros d'intervenire sul cuore degli umani
che non sanno
più amare.
Sveglia!
Il trillo annuncia…
preceduto dal canto del gallo già di buon mattino alzato
Pigri gli occhi tuoi stentano a schiudersi.
Ancora accoccolato nel tepore del nido notturno attendi.
Veloce!
Il tempo corre…
Balzi in piedi infreddolito,
pochi esercizi per mettere in moto e via…
sotto il tepore del caldo abbraccio della doccia
L’odore del caffè si fa strada in tutta casa…
avvolgente profumo, intenso, inebriante,
amico puntuale d’ogni mattino…sedersi ad ascoltare il tuo canto
Tuffarsi con la mente dentro quella tazza,
gustarti con lentezza,
lasciarsi andare per aver dopo quella marcia in più!
La porta di casa si apre
dando il benvenuto al nuovo giorno,
la sua maestosa corazza non nasconde più l’interno della dimora
e vi lascia entrare tutta l’aria fresca.
Uccellini felici volteggiano scherzosi nel ciel00o azzurro
è primavera e la natura si risveglia dal letargo
sfoderando una bellezza che lascia senza fiato…
Incamminandosi lungo il viale di sassi bianchi colorato
Le suole scricchiolano nel silenzio del mattino.
Che bello…
non c’è
traffico,
assenti i rumori non graditi all’udito…
spazio solamente alla musicalità dolce
di un venticello mattiniero che accarezza gli alberi
disposti in file ordinate lungo il viale di sassi bianchi…
numerosi i fiori nati spontanei
nel campo di variegati colori…
Il sole già alto guarda compiaciuto e mostra la sua potenza con aria narcisa…
La luce del suo raggio scalda i frutteti in fiore
e i roseti in boccio…
Buongiorno mattino…
Un bambino con la sua bicicletta gironzola fischiettando spensierato…
”vieni con me a fare un giro? Prenderemo farfalle!”
I ricordi si fanno strada tra i pensieri adulti…
Rivisitano la fanciullezza,
gli anni spensierati e giocosi che furono,
quand’era tutto meraviglioso e nuovo…
quel tempo quando si respirava a pieno la libertà
e il profumo buono di ciò che vale davvero…
Dove c’è silenzio, dove c’è rumore,
dove c’è tutto, dove c’è niente…
ascolta, la differenza c’è
Dove c’è l’essenziale è custodito il valore…
Ascolta la verità…
Ascoltati, non rimandare a domani il riposo
Il respiro,
l’anima ti parlono. Ascoltali
Liberati, urla, commuoviti, sorridi, contagia
Cammina. Non correre, non scappare, fuggirai solo da te…
Accarezza prima di colpire
Resta pulito, non sporcarti
Vivi, non uccidere
Amati, ama
Proteggi il tuo sogno, non cancellarlo…
Ascolta con attenzione l’artista che tocca il cuore
Non cantarci sopra così morirà il talento…
Il rumore assordante non aiuterà l’ascolto della purezza, La melodia cristallina si perderà nel vento che la trascinerà via con se…
Tu che sai fare tutto e bene
A te che impartisci lezioni d’ogni genere sei certo di possedere tante doti?
Ascolta, ascoltati, ascoltami, nel frattempo resterò da sola
Io e i miei pensieri, nell’attesa d’essere ascoltati e compresi.
Non sembra vero,
quale miracolo avvenuto in me?…
ballo una danza nuova, respiro profumi diversi…
nel silenzio i nostri cuori si ascoltano sincronizzandosi
fragile fiore che cresce protetto dalle insidie
t’immagino già sbocciato…
sei bellissimo, il più bello di tutti…
dandoti la vita tra poco ti stringerò…
Dormi bene cullato da questo mare caldo
Dormi bene domani sarà un giorno difficile…
Sei arrivato…finalmente pronto a conoscere il mondo e il volto di tua mamma
Piangerai eccome ti
farai sentire…
Figlio mio grida al mondo che ci sei, che sei importante
Mia gioia, mia motivazione, mia speranza…
Imparerò con te a fare il mestiere più difficile…
Ti prenderò per mano e mi guiderai…
Risponderò alle tue
domande a volte anche con qualche bugia
Guarderò le foto con le lacrime agli occhi emozionandomi,
ricordandomi che solo ieri eri un piccolo fiore.
Mi assorbi completamente, ogni pensiero mio t’appartiene…
Il tempo che passa
senza pietà segna il mio volto…
Quanto è lontano già il giorno del tuo primo vagito?
Milioni di stelle ti regalerò ad illuminarti la strada…
Dormi bene piccolo uomo…
Non basteranno mai gli abbracci e le dolci coccole che ti riserverò…
Crescerai troppo
in fretta mi sfuggirai di mano…
Vorrei proteggerti oggi, domani e poi domani ancora…
Ma non sarà possibile
Perché da te la vita ricomincia…
Dormi bene bambino mio, adesso è il mio tempo e lo vivrò
Intensamente godendo ogni attimo…
Domani poi quando un’altra donna ti porterà via
Sarà difficile ricordare che anche io feci la stessa cosa…
Gelosamente custodirò
la tua infanzia
Mi meraviglierò ad ogni tua scoperta
Ogni tuo traguardo sarà il mio…
Resterò in silenzio quando le tue attenzioni, i sorrisi, saranno orientati altrove...
Vita mia…ora che pulsa forte il cuore vivi…
Ama
camminando ogni giorno…
Dormi bene e non pensare l’alba e il tramonto arriveranno sempre
per far crescere l’uomo che diverrai
Verso orizzonti nuovi
verso nuove prospettive
nuovi giorni verranno
nuove pitture coloreranno
Spiegate le vele...
incomincia il viaggio!
Il viaggiatore naviga un progetto che non fallirà!
...Meta la libertà!
Il viaggiatore cancella la fame di potere...
edificherà sulle rovine...
per non dimenticare
per ricordare tutto il male.
Il ricordo come fuoco vivo nei cuori
S'imbarcano altre genti,
e si punta dritti verso la speranza
ora e domani senza mai soffrire!
Il viaggiatore sosterà in ogni dove...
porterà con se effetti d'ogni genere per rammentargli chi è
Non scorderà la provenienza del nome suo
navigherà con melanconia nel mare di memoria.
Il viaggiatore salverà se stesso... e assieme agli altri
arriverà alla vittoria!
aspetta oltremare nuova terra da popolare, seminare
Vestiranno nuovi abiti alba e tramonto
la pioggia cadrà solamente quando necessita...
il cielo non vestirà il lutto
nelle pagine precedenti lacrime, distruzioni, catastrofi...
Nella pagina seguente gioia, costruzione e natura amica!
Rispettare la natura per essere rispettati...
dare a lei una mano affinchè dia
da bere e da mangiare...
non avvelenare per non essere avvelenati!
Il viaggiatore sa che non dovrà sfidarla per non essere sfidato!
Perduta, infreddolita ti stringi tremante nel tuo cappotto...
non sai dove andare, dove porterà questa strada lunga e isolata.
Intorno a te spazi immensi di terreni dove non vi è niente
da sola, la paura assale la mente, fa da
padrona l'ansia.
non vedi l'orizzonte, l'inizio o la fine.
non fermarti... presto farà buio!
E d'improvviso d'innanzi a te un muro di nebbia.
tornarsene indietro?
Ti volti e per magia cambia paesaggio!
Lasciati alle spalle desolazione e tristezza
La banda suona allegramente per le strade spiegate nel paese felice,
Palloncini colorano il cielo illuminato dal sole caldo
bambini scorrazzano
e colgono margherite,
"è la festa di primavera!" pensi..
Una sensazione di pace ti avvolge, non l'avevi mai provata
" non voglio andarmene, resto qui e da qui ricomincio la vita!" pensavi convinta...
"giochi con me?" ti propose
un bimbo porgendoti la manina...
Senza esitare l'hai afferrata
resettare, cancellare, ricostruire...
con i colori dell'innocenza, della verità
restare bimbi per essere adulti migliori!
D'improvviso tutto appare sbiadito e senza sapore...
come un fermo immagine, come un quadro dai colori pastello esci di scena...
Un balzo velocissimo nello spazio e nel tempo in caduta libera
Non si dimentica, non si cancella
il passato
non si fugge da ciò che è stato...
sei quello che hai vissuto, sei fragile e insicuro
non si dimentica ciò che ha fatto male non si maschera
valorizza ciò che è nato buono
elaborare, condividere, vivere senza
nascondersi...
se spezzi la catena della vita perderai anelli fondamentali
non ti riconoscerai
e perderai la ragione!
Piangi, piangi, piangi
il sale purificherà
nuovi giorni nasceranno per te
Melanconica creatura dal cuore fertile
insegnerai a coltivare quei terreni incolti
insegnerai
a non aver paure
con te non si perderanno
sarai la casa dove si torna volentieri,
sarai il focolare...
Sarai vero amore!
Sei arrivata 11 estati fa
grande l'eccitazione di noi
Benvenuta Sophie!
Tutto curato nel dettaglio
cucciola impaurita ma curiosa di conoscere la nuova casa
Un mondo d'amore t'accolse...
tante attenzioni per tenuovo membro della famiglia.
Il tempo è è trascorso veloce
un'altra casa abitiamo
compagna inseparabile d'ogni giorno
condividi la mia vita
nel pianto e nel sorriso
ti accarezzo e mi rilasso, chiudo gli occhi e sogno.
mi fai star bene
solo pensare di perderci un dì causa dolore profondo in me
Mi
sento in colpa talvolta
per la libertà che hai perduto
forse ti ho resa triste e depressa,
non cacci né uccelli né lucertole perché non vi è più il cortile
eri così birichina quando ti nascondevi tra i vasi dei fiori o arrampicavi
sugli alberi
richiamarti la sera in casa era un rito giornaliero
Niente è come prima...
vestiamo ora i panni d'un altra vita
numerosi giorni trascorsi confusamente, rapidamente
quasi a non volerli vivere...
per essere
quella che sono ho faticato...
necessario quel taglio brusco...
quello che non c'è piùè finito, elaborato
quello che c'è lo proteggo e lo custodisco gelosamente.
Si continua
Come un gatto che si difende con le unghie
servono astuzia e furbizia feline
con attenzione
guardandosi le spalle...
Come un gatto sicuro di se, attende, attento, decide e non rimpiange...
si addormenta pacifico ma è sempre in allerta
sfrontato
che vinca o che perda combatte per la giusta causa...
sicuro non ha paura e sfida!
Dolce e ruffiana Sophie...io ti somiglio tanto!
Il fuoco che ho dentro mi ha salvata dal precipizio…
Me ne stavo li in attesa di decidermi preda dell’isteria
Saltare nel vuoto in mezzo a braccia, facce, urla e lamenti strazianti
Andare o restare? Bel dilemma!
Sentivo freddo,
farla finita per non sapere più nulla…
Oblio, pace, rassegnazione, silenzio, confusione…
Chiudere gli occhi definitivamente delusa dalla mia giovane vita
Dolore insopportabile…
Dormire la notte non potevo i sogni cancellati
per sempre con un colpo di spugna!
Ma la mia creatura, quel bellissimo germoglio chi l’avrebbe curato e protetto?
Lei doveva diventare un bellissimo fiore,
per far avvenire ciò dovevo darle tutto il mio amore.
Ma amore in me
non vi era più!
In ginocchio piangendo gridavo e bestemmiavo il Signore…
“Cosa vuoi da me?”
Caddi stremata senza forze sull’orlo del burrone,
qualcosa mi scosse, avevo per caso ricominciato a sognare?
Avvertivo molto caldo sudavo, tutte le negatività scivolavano via,
un fiume d’acqua salata usciva dai pori della
mia pelle…
Mi risvegliai con una sensazione di benessere
In fretta mi allontanai dal pericolo, ripresi coscienza e il lume della ragione bussò in me
Percorsi lentamente la via mostratami della musica celestiale,
Ebbi compreso
l’essenza, la mia verità
Scaldato il cuore a quel fuoco di melodie riprendevo in mano la vita, i miei giorni
Cantando avrei amato di nuovo me stessa e il prossimo!
Sei vecchio e malato in questo letto freddo come il giorno che passa,
il lume soffuso nella stanza mi addormenta con te...
Ma non ci facciamo compagnia, tu intraprendi un viaggio diverso!
Rivedo te, giovane viandante del tempo
trascorso...
brillante stella che illuminasti il cammino di noi...
Hai reso il terreno del cuore fertile e vi hai gettato semi che hanno dato ottimo raccolto...
Non hai mai insudiciato questo mondo ospitante di cattiverie!
Di soprasalto
il presente mi riporta alla reale veglia.
Mi accorgo che è già mattino, il sole bacia il tuo volto liscio e rilassato...
Dove sei ora?
Quale luce vedono i tuoi occhi? quali prati, quale cielo?
Lei è ora il fuoco sotto la cenere
che sta morendo...
Come può scappare? è ancora prigioniera in questa realtà!
Le tue parole quasi impercettibili fuoriescono pronunciando frasi sconosciute...
Puoi vedere Dio e la sua grandezza!
La pioggia adesso lava via l'oggi e il domani ma non cancellerà ieri, il tempo che hai vissuto...
D'improvviso un vento forte spazza via la pioggia, sta urlando, la sta chiamando...
Certo...Sarà lui a trasportarla via, lontano
da noi, dai nostri giorni, la riporterà a casa, nella sua vera casa!
Io le terrò compagnia fino a dove non potrò entrare,
lei poi si volterà a salutare...ma non potrò vederla!
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Ci domandammo se quello fosse un giorno come altri
Treni impazziti che non arrestano velocità
Macchine progettate a non pensare
Vulcani che esplodono solo cattiveria.
Pioggia sporca cadeva sulle nostre teste,
fango avvolgeva
i nostri piedi ma imperterriti continuammo a correre senza domandare.
Tonnellate di cemento ci murarono vivi
I fiumi con forza rigettarono tutta la spazzatura che gli avevamo fatto ingurgitare negli anni...
Solidali gli animali
tra loro si accordarono per abbandonarci
noi nuovi eroi cappelli in testa cellulare alla mano e scarpe fradici e pistole in tasca continuammo la nostra interminabile e assurda corsa verso il nulla
incuranti del prossimo gli calpestammo
piedi e non sentimmo le sue grida...
niente più sogni solo incubi
niente più sole solo buio e freddo penetrò le nostre ossa
tutti uguali difronte alla giustizia divina
il sole si spense…il silenzio
la nostra corsa
si arrestò
tutta una vita rivissuta e rivista in quell’attimo
prendere coscienza del risultato ottenuto non servì
pianti, disperazione, implorazioni non bastarono, il sole non si riaccese
troppe possibilità dateci gettate via...
la nostra civiltà stava morendo per fare spazio ad una nuova rinascita bonificata
e mentre il freddo avvolse
le mie membra mi svegliai con il sole alto nel cielo.
Dal primo vagito la clessidra conta…
Gioirai scoprendo la bellezza della vita
Piangerai subendo egoismi e cattiverie…
Spirito fanciullo ascoltami e osserva…
Alza lo sguardo al cielo, alza le tue braccia e toccalo, con un dito…
Le nuvole giocano con te, corrono insieme ai tuoi giorni fantastici…
Imparerai scoprendo, insegnerai vivendo…
Spendo bene il tempo…
Echeggia quella frase nelle tue orecchie…
Da una voce angelica senti sussurrare quella frase…
“spendi bene il tempo”…perché altro non ce ne sarà
Liberi di pensare, ma prigionieri di una falsa libertà…
Custodi gelosi di ciò che ci appartiene,
ma cosa ci appartiene realmente?
Spendi bene il tempo… sussurra di nuovo la
vocina!
Nonostante tu non sia ancora un frutto maturo
Hai compreso che i colori dell’oggi e del domani sono il bianco e il nero
Alternandosi con il rosa ma anche con il rosso…
Dipingi i tuoi giorni usando bene il tempo.
La terra ci sta regalando ospitalità gratuita
Da troppi secoli approfittiamo di lei..
Violentiamo con estremo piacere il suo cuore, la sua anima..
Piegata dal dolore al nostro volere
Essa continua a darci ospitalità!
Siamo vittime e carnefici di noi stessi..
Siamo schiavi e padroni..
Non sappiam spendere bene il nostro tempo!
Abbi pazienza stupenda farfalla,
imprigionata della rete del ragno furbo e maldestro…
Spera…la speranza
è l’ultima a morire.
Alla regola della madre Terra tutto obbedisce…
Eccetto l’essere umano sfruttatore
Sfruttatore imperterrito di risorse…
non sa spendere affatto bene il suo tempo…
eppure è strano..
Cullato dalle onde del mare il sole tramonta ogni giorno
E ogni giorno, la fanno da padrone vento e pioggia
Nuova vita nasce intorno a noi…
Ma per l’uomo non c’è più tempo…
Come lo hai usato il tuo tempo uomo?
Mi trovi sempre,
quando voglio star sola.
Quando rido, quando sono triste
Mi osservi in silenzio e non mi fai mancare la tua compagnia
Sempre discreta,
irrinunciabile tenerezza
irriducibile presenza
balli e giochi,
ballerina fisicamente perfetta
hai movenze leggiadre e aggraziate,
ti diverti con me
sorridi con me insieme ai mostri momenti confusi
nel mistero del buio io cammino
decollo raramente in cieli sereni
precipito sovente in mari tempestosi
mi barcameno per restare a galla
ma ecco arrivare in salvataggio la mia scialuppa
tu la mia salvezza
elegante melodia, discreta e suadente
mi prendi per mano e mi coccoli
consolatoria
e vitale
in punta dei piedi bussi al mio cuore e chiedi permesso
ti apro sempre la porta
sei la benvenuta
mi lascio cullare.
sogno e costruisco con te
insieme a te son forte, unica e importante
sappiamo trasmettere
brividi d’amore
Dio solo sa di quanto amore ci sia bisogno.
Alberi ammalati
Alber imprigionati nei vasi
Alberi tagliati…
Sterili
I fiori sbocciati non prendono colore,
i frutti cadono ancor prima di maturare…
Le foglie si nutrono di veleni sempre nuovi
E sono insudiciate dallo smog
Fanno il bagno con pioggia acida
E si asciugano ad un sole stanco…
Alberi sempre più soli
Il disboscamento è fatale e completo
Alberi nati in provetta
Per nuovi innesti
Si sperimenta la perfezione
Chi avrà la pianta più bella nel giardino?
Divenire sempre e comunque protagonisti
Nuove chiome primeggiano
Ma il vento le spazza via in breve
tempo.
Consapevoli che una piantina ha bisogno di cure continue
Di protezione e sostegno,
continuiamo a far danni fregandocene
Il nostro terreno è arido non può darn frutti
Urge una bonifica e concimare…
Non serve far nascere
nuove piantine su una terra cosi’ sporca.
Camminiamo sopra il cielo inconsapevoli del temporale,
bussiamo alle porte del sole che non scalda più…
il vento scompiglia le nostre idee e troppa pioggia bagna i nostri fragili corpi.
Questa dimensione…la nostra…al di là di essa…il
mistero…
Spazio incontaminato, l’immenso inesplorato senza fine…
E tu uomo non puoi entrare al di là…
La verità ti schiaccerebbe…la luce ti accecherebbe.
Questa dimensione…la nostra,
così contaminata, violentata
abbiamo sporcato
con i nostri escrementi la sua imparagonabile bellezza…
avviamo fatto arrabbiare la madre Terra.
Questa dimensione…la nostra, così percettibile, così reale…
E tu respira a pieni polmoni la vita…il tuo tempo è adesso
Emozionati,
emozionami, amami e non ferirmi mai,
conquista i cuori e non il potere…
perché vuoi prevaricare su di lui, davanti alla morte siamo tutti uguali…
l’eterno si conquista vivendo lealmente
una lealtà che hai per te stesso
… accomodante
Una lealtà che non hai per gli altri
Eppure nasciamo immacolati, con veste bianca e trasparente
Tutti uguali, senza distinzioni, nella nascita e nella morte…
Liberi, per poi diventare prigionieri del Dio
denaro.
Questa dimensione, la nostra…
Falsata dall’eterno dubbio dell’essere o non essere
Vissuta correndo velocemente
Per non raggiungere mai il traguardo
Rimpianta per non aver realizzato i sogni giovanili…
Perduta per non
averne saputo coglierne gli attimi.
Questa dimensione, che ha un passato, un presente…le daremo un futuro?
Sarò libera
Quando nascerò di nuovo
Leggera
Una piuma nell’aria
In balia del vento
Che si fermerà e ripartirà quando deciderà il caso…
Cambierò rotte
Visiterò il mondo decine di volte
Tutto, in lungo e in largo
Respirerò A pieni polmoni saziandomi d’ossigeno
Mi emozionerò ogni volta come fosse la prima…
Meravigliandomi di non essere più prigioniera
Osserverò, sorriderò e mi lascerò sedurre innamorandomi di tanta beltà…
Riposerò al sole
Che mi bacerà come il più appassionato degli
amanti
Quando nascerò di nuovo vorrò essere ogni giorno un essere vivente diverso
Un cane
Un gatto
Un albero…
Le mie mani suoneranno corde di violino
E ogni giorno nuovo canterò melodie diverse
Quando nascerò di nuovo
vorrò essere innocente
Rimarrò bambina per sempre
E giocherò a nascondino tra i girasoli
Che staranno ad osservarmi e sorrideranno…
Cavalcherò le onde del mare
E sul mio puledro alato
Griderò…Sono libera finalmente!
Avvertivo un senso d’onnipotenza…
Il mistero della vita si concretizzava dentro me
In quei mesi vissuti in un crescendo tra euforia e paura
A breve avrei stretto tra le braccia il dono più bello…Un figlio!
Si compirà il miracolo
e le paure svaniranno…
L’aria settembrina ti avvolse in un abbraccio gradevole ed accogliente
Il sole tiepido del mattino baciò il tuo meraviglioso faccino
Strinsi forte al petto il mio capolavoro
…e di nuovo insicurezza e
paura tornarono a far visita…
Troppo piccola e fragile eri tu come me…
Ma ecco che la forza dei primi vagiti fecero intendere subito l’istinto materno
Ilaria…sei sbocciata…
Il mio bocciolo è diventata una meravigliosa rosa.
C’è nell’aria un profumo nuovo, buono, raffinato ed elegante dal retrogusto agrodolce…
Leggiadra e spensierata…
Distratta e disordinata…
Leggera danzi ancora tra le nuvole…
Ti regalerò la forza, la speranza…
Sono già tue
la dolcezza e l’umiltà
Regala ogni giorno il tuo sorriso…Amati e ama…
Avrai la combinazione giusta per aprire i cuori
Se lo vorrai custodirai la verità…
Cammina decisa non barcollare…
Quando cadrai ti rialzerai…
Le
ferite faranno male ma guariranno
Osserva con attenzione…
Gli occhi tuoi saranno lo specchio dell’anima...
Ascoltati,
la tua bocca si sazierà di saggezza
a testa alta vivrai ogni giorno piccola donna!
Camminai sopra una lastra di ghiaccio
Mi sorressi ad una corda legata a me
dalla voglia di vivere
Quante braccia, tante mani, troppe bocche a distrarre i pensieri immersi nel sogno più bello
In trappola non sono caduta,
messi in valigia i problemi li ho gettati tra le fiamme bruciandoli
purificando l’aria
Spogliata di ogni paura, indosso l’abito delle fragilità.
Tutti i giorni la luce del sole mi attraversa donandomi forza,
Lontani or sono
i pianti di pioggia
La barca non è affondata ma ha risalito il fiume contro la corrente
Stremata ho riposato su erba soffice e fresca
Anestetizzata da profumi intensi protagonisti della nuova primavera
Inebriata e stordita
alzai le braccia al cielo arrendendomi alla sua volontà
E lui fece di me un albero robusto
La terra tremò e di nuovo tremerà ma questa casa ha fondamenta solide, resterà in piedi.
Quando urla il vento con attenzione ascolto la
sua rabbia
e resto impotente e ferita davanti al dolore
Quando domani la pace vincerà la guerra
Il cielo si vestirà di stelle azzurre...
Aspetto ansiosa il finale gradito e atteso che domani abiterà l’universo.
M’inginocchio davanti agli uomini senz’anima che sparano al futuro dei figli
Ma la notte osserva e pensa e insonne si rinnova facendo l’amore
Liberando
orgasmi che non saziano mai abbastanza la fame d’amarsi.
Sotto le lenzuola l'amore si consuma come la candela che brucia...
Sotto le lenzuola l'amore si protegge dall'ipocrisia delle regole
Sotto le lenzuola scaldano la passione la promessa di eternità...
Oggi lenzuola bianche come la purezza di un sentimento,
domani lenzuola rosse, spregiudicate,
libere da ogni pudore...
Lenzuola rosa per donarsi tanta tenerezza e stringersi in un solo corpo e scambiarsi effusioni.
Lenzuola di raso o lino, fresche per scivolare in un amore selvaggio deciso per arrivare a meta ambita
Lenzuola
fiorite come un prato, o come un campo di grano o di girasoli per dar spazio ad ogni fantasia oppure lenzuola che ci immergono nel blu dell'oceano
sotto le lenzuola si aprono i portali dell'Eros e del piacere,
i due corpi nudi l'uno dentro l'altro danzano in un movimento ritmico
scandendo il tempo tra il battere e il levare, da pianissimo a fortissimo
concludendosi con
una direzione musicale impeccabile e divina
avvolta da scrosci di plausi...
Sotto le lenzuola c'è un mondo di emozioni intense, cioie e tesori da scoprire e conquistare...
Sotto le lenzuola suonano archi che accompagnano sospiri
di piacere gradito.
Solo lei con voce sincera discorre senza conoscere barriera alcuna,
solo lei condanna e perdona e non ricorre in appello!
Solo lei è profeta nel tempo.
L’uomo rimane zitto, ipnotizzato d’innanzi alla sua magia!
Essa ha il potere
di scaldare l’animo e diffondere pace,
mirandoti nello specchio lei guardadentro te,
compagni inseparabili durante le giornate uggiose!
Navigando nel suo mare osserviamo mondi diversi ma che si comprendono e si rispettano…
Emozioni variopinte si sincronizzano e ballano la stessa canzone!
Psicologa della mente umana, guida verso il divino e l’inspiegabile.
Non conosce censura,
milioni di fantasie stuzzicano la voglia di giocare…
Io cerco la tua
luce, parlo la tua lingua,
altri come me s’innamoreranno della tua bellezza…
Solamente gli animi nobili conosceranno Il tesoro nascosto di inestimabile valore!
Lei corre nel vento, nel tempo, non ha età,
non ha legami l’immortale
regina del futuro!
Il bimbo che viene al mondo spalanca la porta della felicità
Per lui tutte le attenzioni, tutti i riflettori si accendono e lo illuminano nel suo primo giorno felice…
Ogni sorta di dono lo investe, ogni amico o parente sorride vestito
a festa dando il benvenuto al suo primo
giorno felice…
Protetto da una coperta di carezze, cullato dal tepore del sole innamorato, il bimbo sogna tranquillo e chissà
come immagina il primo giorno felice.
Beato ascolta la voce
di sua madre che cantando gli sussurra dolci melodie.
Il mistero della vita nel primo giorno felice,
la magia che arriva e sazia il cuore…
C’è voglia di gridare al miracolo, potremmo alzarci e levarci in volo nel primo giorno felice…
Potremmo camminare sulle acque, esaudire qualunque desiderio…
Potremmo lavare la nostra esistenza nel primo giorno felice,
potremmo indossare il vestito immacolato di quella creatura
ma non soltanto per un solo giorno felice…
Guarderanno lontano quegli occhi,
percorreranno strade diverse i suoi piedi,
le sue mani non conosceranno mai violenza…
Le sue braccia abbracceranno tanti giorni felici che verranno